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Scrivo questo editoriale a pochi giorni di distanza dagli attacchi terroristici a Parigi. Oltre allo sconcerto e alla tristezza per le vittime degli attentati, come imprenditore non riesco a non pensare come questa escalation di violenza sia l’ennesimo colpo assestato all’economia. La paura, forse, porterà la gente a viaggiare meno e a consumare meno, di conseguenza potrebbero esserci meno prodotti da trasportare e meno camion al lavoro, con il risultato di un calo di richieste di manutenzione per il settore dei trasporti e quindi meno vendite di ricambi.

La ripresa economica, poi, sbandierata da più parti, non è così rosea come afferma la nostra classe dirigente. I segnali per il futuro restano incerti, anche perché sulle aziende italiane continua a pesare una “total tax rate” esageratamente alta, che frena qualsiasi tipo di ripresa.

Ma non ci sono solo aspetti negativi, quest’anno abbiamo continuato il rafforzamento sul mercato italiano, dove siamo riusciti ad incrementare la nostra quota di mercato, in particolar modo grazie alla maggiore competitività sul mercato delle molle ad aria dopo l’apertura dello stabilimento Sabo Suspension Systemm in Turchia. Nel 2016 continueremo la nostra azione di internazionalizzazione, concertandoci su nuovi Paesi come l’Iran, uscito di recente dall’embargo, e i Paesi africani emergenti.

Sempre l’anno prossimo parteciperemo a sette fiere di cui due come prima presenza. Il nostro obiettivo è quello di proporci sempre di più come azienda “export oriented”. Questa sfida può essere vinta solo se affrontata con l’ottica del cambiamento, ovvero dell’evoluzione dell’azienda verso stadi di organizzazione più elevati, e che si estrinseca nel gestire con tecniche nuove le capacità delle persone che vivono l’azienda ed aggiornare costantemente i processi industriali adottati.

Massimo Nuti